Per fare un po’ di chiarezza, è bene spiegare un po’ di storia e di finalità dell’I.D.P.A., acronimo della definizione americana di INTERNATIONAL DEFENSIVE PISTOL ASSOCIATION.
L’associazione sopra citata è l’organo esecutivo di un tipo di tiro sportivo che simula scenari di autodifesa e scontri reali. E’ stata fondata nel 1996, da alcuni tiratori sportivi , da esperti di armi come istruttori di squadre SWAT e militari di carriera, i quali, stanchi del tiro dinamico sportivo, I.P.S.C. , crearono un nuovo tipo di tiro dinamico, ma stavolta più reale, con delle regole ben precise, sia di ingaggio che di rispetto delle coperture (ripari), usando armi normali, non modificate con mire metalliche, con massimo due caricatori di scorta più quello inserito sull’arma , con buffetteria da difesa, e tutti gli esercizi devono essere eseguiti indossando un capo di abbigliamento supplementare, leggi giacchetti o giacche.
Uno degli aspetti unici di questo sport è che esso si adatta a nuovi e medi tiratori rimanendo comunque molto stimolante anche per tiratori esperti.
I fondatori adottando queste piccole regole fecero sì che chiunque potesse essere competitivo senza spendere cifre esorbitanti per armi e modifiche varie. Al momento l’organizzazione vanta più di 12.000 iscritti annoverando soci in 19 paesi nel mondo.
La differenza che c’è tra l’I.D.P.A. e l’I.P.S.C. acronimo di INTERNATIONAL PRATICAL SHOTING CONFEDERATION, sta nel fatto che quest’ultimo premia soltanto i tiratori più veloci e richiede armi e buffetterie ( leggasi fondine e porta caricatori) speciali e modificate sino al limite per avvantaggiare la velocità dell’esecuzione, ma a scapito della realtà di un uso “normale “ al quale è destinata una arma da fuoco , che sia poi utilizzata da un operatore di Polizia,da un Militare o un civile non fa differenza, in quanto nessuno andrebbe in giro o in servizio armato con una pisola dotata di puntatori optoelettronici , compensatori alle canne, e cinque o più caricatori di scorta, senza peraltro rispettare nessun tipo di ingaggio o copertura all’atto dell’azione di fuoco, snaturando così il vero scopo dell’uso di un’arma da fuoco, a favore solo della mera prestazione sportiva.
Una persona che è interessata a questa attività può spendere una cifra minima per l’equipaggiamento ed essere ugualmente competitiva. L’obbiettivo principale di questa disciplina è quello di testare la competenza e l’abilita individuale e non l’equipaggiamento, o la capacità di vincere con astuzia.
In questa attività è bandito qualsiasi tipo di equipaggiamento da competizione.
Le varie differenze fra tiratori (categorie) vengono stilate dal tipo di arma che viene usata e dal livello di competenza di ognuno; vediamo nello specifico quanto segue:le armi da fuoco (pistole) sono raggruppate in 5 divisioni , che sono: SSP – stok service pistol- pistole automatiche cal. 9×19, 9×21 e superiori in azione mista, singola e doppia, solo doppia azione, e safety action (glok), ESP – enanched service pistol- pistole semiautomatiche da calibro 9×19 a salire solo in singola azione, CDP – custom defensive pistol- soltanto semiautomatiche in calibro 45 acp. ESR– enanched service revolver- revolver in calibro 38 o maggiori in doppia azione miglioratiSSR –stok service revolver – revolver in calibro 38 o maggiori in solo doppia azione.
Sono state ultimamente aggiunte anche altre due categorie riguardanti armi lunghe: SHOTGUN – calibro 12 anima liscia in funzionamento manuale ( a pompa ) o semiautomatico MINIRIFLE – carabine semiautomatiche con calibri da pistola.
( Beretta CX4- E.&K MP , USP) Queste due ultime categorie possono essere usate in stage singolarmente o assieme alla pistola, creando un assioma molto tecnico/divertente sull’uso di arma corta e arma lunga, definiti :BIGUN – uso di pistola e fucile cal. 12TRIGUN –uso di pistola, fucile cal. 12, e carabina semiautomatica. Veniamo ora alla classifica dei tiratori , che vengono suddivisi per livello di competenza/ preparazione , con un sistema in progressione: principiante NV (novice)buon tiratore MM (marksman) tiratore scelto SS (scharpshoter) tiratore esperto EX ( expert) maestro di tiro MA ( master).
Questa premessa era d’obbligo per chiarire le finalità di questa affascinante disciplina , anche se superflua per chi legge in quanto già edotto in materia, e per esprimere un sentimento comune fra molti tiratori, che è quello nel pensare che l’IDPA sia la naturale e più immediata evoluzione del tiratore di tiro accademico o lento mirato come si voglia definire, quel tiro praticato da anni all’interno dei nostri poligoni/sezioni UITS da migliaia di tiratori, in tutto il territorio nazionale.
Si tratta di comune pensare in quanto anche all’interno delle sezioni, quando vengono svolte le gare sezionali, vi è comunque la ricerca latente e non dichiarata, di fare qualche cosa in più del tiro statico, e allora invece che far muovere i tiratori , si organizzano le sessioni di tiro note come 7/3 dove è il bersaglio che a tempo si cela al tiratore il quale è costretto a avere un po’ di dinamicità nella sua azione di fuoco. Partendo da tali considerazioni e avendo ricevuto da vari iscritti alla sezione di Sansepolcro la richiesta di poter effettuare tale tipo di tiro, avendo a disposizione uno spazio (linee di tiro) da essere utilizzato in tal senso, dopo essermi consultato con i consiglieri, è stato dato il benestare allo studio per poter ricreare dei percorsi di tipo IDPA all’interno di tale sito, creando piccoli stage di tiro.
Va da se che tenendo conto della mobilità del tiratore , sono state emanate delle norme di sicurezza ancora più restrittive all’interno di tale area , rispetto a quelle vigenti nel settore del tiro accademico a 25 metri ; in particolare riferite agli angoli di sicurezza dei vivi di volata, orizzontali e verticali, rispettando i muri laterali di cinta del poligono e il parapalle, l’obbligo di indossare fondine e porta caricatori da parte di ogni tiratore, cuffie, occhiali da tiro e cappellino con visiera tipo basket, onde evitare che esplodendo dei colpi in movimento, il bossolo espulso dalla camera di cartuccia vada ad infilarsi sullo spazio che intercorre tra l’astina degli occhiali e il viso del tiratore.
L’obbligo di tenere sempre in fondina l’arma scarica e priva del caricatore, sino a che il tiratore non si trovi sulla linea di partenza dello stage, solo allora si potrà procedere nel predisporre l’arma al fuoco, sotto il controllo del sempre presente Direttore di Tiro o Safety Officer (qualifica Idpa che individua i giudici di percorso).
Per nessun motivo si muove un tiratore all’interno dello stage se non è seguito da vicino dal D. di Tiro.
Inoltre , appoggiandoci ad una Ass. spor. Dilett. specifica di tale disciplina, sono stati effettuati dei corsi per il conseguimento della qualifica IDPA per tutti i tiratori che volevano conseguire tale titolo, all’interno della nostra sezione UITS.- Ciò li ha resi molto più pratici e capaci nello sparare in movimento , effettuando cambi caricatori, facendo estrazioni dalla fondina , sparando da dietro a ripari sia bassi che alti ecc.
Da qui, è stata un’evoluzione naturale quella del venire a formarsi un gruppo omogeneo di tiratori che hanno dato vita ad una squadra di tiro dinamico, partecipando però con il nome della sezione di tiro UITS di Sansepolcro, a varie gare del campionato Italiano IDPA 2009, che si sono svolte su territori nazionale.
E’ stato messo in atto un percorso formativo dei tiratori con frequenti sessioni di allenamenti e stage durante tutto il 2009,seguiti da un istruttore diplomato, e infine la squadra si è qualificata alla finale del campionato italiano IDPA chiamato NATIONAL , svoltosi a Reggio Emilia al campo di tiro di Gualtieri, il 18/19 luglio.
Da tale gara è venuta la prima bella soddisfazione per i tiratori di Sansepolcro, avendo avuto fra di loro un CAMPIONE ITALIANO nella divisione revolver, Ferri Stefano.
Da questa gara , è stata conseguita la ammissione al CAMPIONATO EUROPEO IDPA 2009, che si è svolto in Italia sempre al campo di tiro di Gualtieri, Reggio Emilia, in data 18/19 ottobre. Anche in questa occasione , i nostri tiratori si sono fatti molto onore , ottenendo ben 2 titoli di Campione Europeo, uno sempre FERRI Stefano nella divisione revolver, bissando così il titolo Italiano appena conquistato, l’altro titolo Europeo è andato al responsabile/istruttore della squadra di tiro SCARSCELLI Domenico nella divisione ESP, inoltre vi è stato un altro tiratore medagliato, che si è qualificato 4° nella divisione CDP, CHIAVINI Maurizio.
In fine anche gli altri componenti della squadra si sono ben qualificati , dimostrando di poter combattere ad armi pari con tiratori più blasonati e di certo con più esperienza settoriale anche giunti da paesi esteri, pur provenendo dal tiro accademico classico.